Spesso si sente affermare che  la crisi che stiamo vivendo rappresenta anche un’opportunità per cambiare e forse migliorare. E’ anche vero che la crisi non è uguale per tutti e non ha per tutti le stesse conseguenze: per molte persone mette a dura prova la capacità di sopravvivenza ed accentua le diseguaglianze sociali che nel nostro paese sono già enormi. La crisi potrà essere un’opportunità di cambiamento solo se ci sarà una crescita di consapevolezza individuale e collettiva e se saremo in grado di trovare la forza e l’inventiva necessaria per cambiare.

In questo momento, per qualcuno si tratta solo di fare sacrifici, ma per altri siamo ben oltre il sacrificio: molte famiglie sono devastate, lo stato sociale ha subito un duro colpo e sembra che non ce la fa più a garantire diritti sociali un tempo dati per certi. La crisi economica ha anche conseguenze che non riguardano solo la sfera economica, ma è a questa che si dà più attenzione dal punto di vista mediatico. Ci sono aspetti più nascosti, più difficili da vedere , ma che sono altrettanto importanti e devono essere analizzati.

Quale livello ha raggiunto  la disperazione e il senso di impotenza? E la rabbia? La vergogna? L’umiliazione?  Emerge una nuova categoria di poveri, i poveri «vergognosi». Sono coloro che si vergognano così tanto della loro situazione da  non essere in grado di chiedere aiuto. Fino ad ora abbiamo  vissuto nel mito dell’uomo autonomo, in grado di bastare  a se stesso e molti non hanno «competenze» per accettare l’aiuto degli altri.

Le crisi personali diventano anche crisi di identità: non più consumatore perché le possibilità di consumare si riducono o si annullano; non più lavoratore  dirigente, imprenditore. Quale altro ruolo sociale mi rimane? E poi la paura che attanaglia: da quella di perdere definitivamente diritti conquistati nel corso della storia attraverso guerre e sacrifici di vite umane, al dover rinunciare a qualche abitudine; la colazione al bar, una vacanza, a quella di non farcela ad arrivare alla fine del tunnel, di non sopravvivere.

Quindi che fare in un momento oscuro e complesso come quello che stiamo vivendo? possiamo guardare con ottimismo al futuro? quali sono i primi passi da fare per poter ritrovare la fiducia, la forza e l’energia per riprogettare i miei prossimi anni e realizzare i desideri, gli obiettivi, lo “scopo supremo della mia vita? E’ possibile ritornare a sognare?

La mia risposta è certamente si e oggi voglio darti poche e semplici indicazioni per ritornare a guardare alla vita e al futuro con fiducia, gioia passione.

Con questo articolo infatti voglio affrontare un aspetto importantissimo

“come progettare e realizzare il mio anno straordinario anche se intorno a me vedo solo problemi?” e soprattutto come farlo in maniera semplice, veloce e senza bisogno di dover prendere una laurea?

ecco come

Chiaramente prima di poter sapere dove andare è necessario comprendere da dove veniamo e dove siamo, per far questo il primo consiglio è quello di suddividere e identificare i principali aspetti della propria vita. Cioè identifichiamo le macro aree della nostra vita. Tipo:

  • Fisico/Salute/Vitalità 
  • Crescita e cultura personale
  • Svago e tempo libero
  • Famiglia
  • Vita sociale
  • Lavoro/Carriera
  • Finanze/Risparmi/Investimenti 
  • Spirito/Mission Personale/Contributo al mondo

Certamente in base al tuo presente puoi aggiungere un’area o modificarne un’altra, ad esempio se sei sposato/a alla famiglia puoi aggiungere l’area moglie e l’area figli, se invece sei single puoi mettere relazione con i genitori e relazione con i fratelli.

Insomma le aree sono quegli aspetti della tua vita che vuoi tenere sotto controllo o che vuoi migliorare.


Fatta questa prima suddivisione adesso poniti davanti ad ogni singola area e poniti questa domanda: che voto do da 1 a 10 all’aspetto fisico salute vitalità?

scrivi la risposta accanto ad ogni area.
Questo lavoro è fondamentale perchè ti permette di identificare con precisione la direzione da seguire per giungere alla meta, ti permette di individuare i passi da fare per arrivare al tuo traguardo, gli obiettivi intermedi e il livello di soddisfazione che vuoi avere in ogni area della tua vita.

Acquisire questa consapevolezza è fondamentale solo dopo puoi stabilire e decidere dove vuoi essere alla fine del prossimo anno.

So che forse può sembrarti difficile sapere come vuoi essere, decidere chi vuoi essere, cosa vuoi fare, che direzione dare alla tua vita… beh, questo è il momento di usare la tua immaginazione. 

Ricordi come quando eri bambino o bambina? Ti bastava un cavallo o una bambola per immaginare un castello e un principe… o una battaglia o un drago…

Ecco, questo è il momento di ritrovare quella capacità bambina di usare l’immaginazione, di seguire il tuo istinto, di ascoltare non solo il tuo cervello, ma anche il tuo cuore e la tua pancia.

Pensa, immagina te stesso tra 1 anno e chiediti: Come voglio che sia il mio livello di soddisfazione in ciascuna di queste aree?

Inizia con un’area e vai avanti e scrivi tutto quello che ti viene in mente. Chiediti:

  • Come voglio che sia la mia vita per questo specifico aspetto?
  • Che cosa voglio realizzare?

Stabilisci pochi ma precisi obiettivi per ogni area, evita di sovraccaricarti di mille impegni e progetti, col rischio che poi non porti a termine nulla (con conseguente frustrazione e delusione).

Focalizzati su pochi obiettivi e diventa come un raggio laser, che arriva diretto e preciso dove vuole arrivare, ascolta il tuo istinto, il tuo cuore, la tua pancia e la tua testa.

Compila adesso un altro schema con le stesse aree che hai individuato prima e compilala questa volta per come sarà il tuo futuro, per come tu vuoi che sia.

Bene, come vedi questo è un esercizio estremamente semplice ma molto molto potente. Spero che tu possa attraverso questo ritrovare le chiavi per condurre la tua vita e la fiducia in te, negli altri e nel mondo che sembrano oggi perse.

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