DECIDERE: la parola viene dal latino de caedere, tagliare via. Perché decidere significa puntare con decisione su un obiettivo, ed eliminare qualunque alternativa.

L’abilità di saper decidere però non è un qualcosa che può essere limitata soltanto alla sfera lavorativa, infatti anche nella nostra quotidianità ci troviamo di fronte a situazioni in cui è necessario dover adottare determinate scelte, piuttosto che altre, al fine di poter risolvere un determinato problema.

Eppure, decidere non è facile anzi spesso anche le decisioni che apparentemente sembrano essere quelle più scontate possono rivelarsi le più difficili da prendere. 

Ci capita, di drammatizzare eccessivamente e questo aumenta la tensione e ci toglie la serenità necessaria per scegliere bene. 

Possiamo non essere sicuri che la nostra scelta sia quella giusta 

Ma bisogna decidere; se non lo facciamo noi, lo fa­ranno gli altri, o lo farà il caso; e sarà peggio. 

Perché siamo noi le persone più indicate a decidere della nostra esistenza. 

Cambiamo quindi la prospettiva e togliamoci dalla testa che delle due strade davanti a noi, una porti al trionfo, e l’altra al disastro.

Proprio per questo, nel mondo del lavoro saper decidere è diventata una delle competenze più richieste dai selezionatori

Spesso però nel linguaggio comune tendiamo a confondere due caratteristiche che all’apparenza possono sembrare uguali ma che in realtà così non sono: Problem Solving e Decision Making.

Il problem solving è quella abilità di saper individuare il problema mentre il decison making è quella capacità di individuare la soluzione più adatta per la risoluzione di quel determinato problema

È importante sapere che per poter decidere come requisito bisogna avere un ventaglio di opzioni, dove dopo un’attenta analisi interna è possibile scegliere l’opzione che si ritiene in quel momento la migliore o per lo meno quella più opportuna per risolvere quella determinata situazione.

Le nostre decisioni però non sempre vengono prese attraverso un comportamento cinico e distaccato, anzi spesso quando effettuiamo delle scelte veniamo influenzati dalle emozioni. 

Proprio le emozioni sono uno degli elementi che più ci portano a prendere delle scelte, che in una situazione di calma, probabilmente non avremmo preso. 

Per questo dietro il significato di decision making, occorre analizzare bene il processo cognitivo che ci porta a scegliere la soluzione più efficace o comunque quella che in quel dato momento è la migliore per ottimizzare i benefici e minimizzare i rischi.

Le nostre decisioni non vengono influenzate solo dalle emozioni, un fattore sicuramente importante è il contesto sociale dove prendiamo la scelta finale. Infatti, un contesto dinamico e di supporto faciliterà di più una determinata scelta, mentre se lavoriamo in un luogo dove il pessimismo e l’individualismo regnano, probabilmente le nostre scelte saranno diverse.

Ci sono tre passi assolutamente importanti da compiere che ti suggerisco:

1) Sarà bene acquisire tutto il materiale possibile sulle varie ipotesi di scelte , in modo da farti un’idea più chiara e completa possibile;  suggerisco anche di aiutare altri a risolvere i loro problemi applicando la tecnica della serendipità (cioè di gestire la soluzione ai propri problemi affrontandone altri) .

2)  Valuta le informazioni. Passale al setaccio, con calma, pesando i pro e contro di ciascuna decisione. Può essere utile parlarne con amici, docenti, esperti., 

Consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti, ma non farti suggestionare, la scelta finale deve essere solo  tua. Delegarla ad altri equivale a non decidere! 

3)  DECIDI e non tornare indietro. E se ti accorgi che la scelta è sbagliata? Semplice: prendi un’altra decisione, in direzione opposta alla prima; ma solo se, dopo aver ripercorso i tre passi, ti sei convinto dell’errore.

Va benissimo essere flessibili, cioè disposti a rivedere le proprie decisioni; ma essere flessibili non significa non decidere. Significa, al contrario, trovare la strategia migliore,  quindi le decisioni migliori, per raggiungere l’obiettivo.

Per quanto riguarda le scelte, esistono tre diverse tipologie:

  • Scelte strategiche: sono quelle meno frequenti e più a lungo termine, richiedono più tempo e una maggiore attenzione nel momento conclusivo della scelta;
  • Scelte tattiche: questo tipo di scelte si colloca perfettamente al centro fra quelle operative e quelle strategiche. Solitamente sono prese dai responsabili e indicano un percorso generale da seguire;
  • Scelte operative: Le scelte operative sono quelle più comuni tra le tre, vengono effettuate quotidianamente da ogni lavoratore.

In conclusione, possiamo affermare come la capacità di saper decidere non è qualcosa di innato e che per poterla sviluppare c’è bisogno sicuramente di allenarsi. Allenare vuol dire iniziare a prendere delle decisioni, anche quelle che apparentemente sembrano quelle più scontate, e avere la possibilità di sbagliare. Sì, perché si impara a decidere anche sbagliando.

“Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa” Peter Ferdinand Drucker.

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